21 settembre 2009

La fine del viaggio

Lasciare le illusioni.

Sentiero senza orizzonte, questa volta percorso da solo.

Il viaggio è terminato, ogni buona cosa deve avere una fine.

Non per me.

Non so dove andare.

08 settembre 2009

Tempo dell’addio

Alla fine il tempo della consapevolezza è arrivato.
Il passaggio è stato compiuto ed in fondo è quasi esattamente come me lo sono sempre immaginato.

Ed è sempre la musica che mi accompagna, anche in questo frangente di vita. Un momento come mille altri, che scivola leggero senza che quasi faccia rumore.

Stavolta però si porta con se la certezza che qualcosa si è perso per sempre, come se mi avesse comunicato che non c’è più spazio per uno stato della mente, dell’anima, la purezza della gioventù.

La domanda che non doveva essere fatta è alla fine giunta, la precisazione che non volevo sentire, è comunque arrivata, senza che ve ne fosse alcun bisogno.
Il solo fatto che si sia materializzata, netta, è la certezza che è cambiato qualcosa, che qualcosa è stato perduto per sempre.

Non sopravviveremo mai al giudizio del tempo, un senso di colpevolezza che non riesco a capire, e che proviene da così lontano. Così maledettamente lontano.

La comunicazione si è persa nuovamente nel fragoroso stile della pioggia.

28 agosto 2009

Risveglio

Sordo.
Luci al neon.
Lama rovente nell’anima, lenta e curva.

Il tempo ha sancito la sua parola.
Ed il risveglio si avventa su ciò che siamo rimasti.

Non posso mentire, sobrietà ed eleganza.
Volti indefiniti.

Macchina nella notte, la strada urla.

21 agosto 2009

Presunzione

Ci sono passaggi nella vita che tutti in una volta ti mettono di fronte a ciò che sei, e ciò che sei stato.

Nel mio caso, ogni volta, inevitabilmente, il risultato è quello di farmi capire, ancora, quanta presunzione mi accompagni.

La presunzione di contare, la presunzione dell’importanza, del punto di riferimento.
Come se in qualche modo il mondo girasse intorno a me.

Non ho il controllo di niente, e solo un maledetto idiota continuerebbe a pensare il contrario.

Ed io sono un maledetto idiota, lo sono sempre stato.

Così, con le ossa rotte, il morale a pezzi, mi fermo, osservo, e mi maledico una volta di più.

Mi sono ingannato un’altra volta.

15 maggio 2009

I suoni rimangono sempre gli stessi

Spazzato via,
frastornato,
senza tregua.

I pensieri si confondono,
così tanti nomi differenti,
i suoni, sempre gli stessi.

Ed un desiderio devastante.

A volte ho sognato.

05 maggio 2009

Esistenza

Scivolo lentamente nelle parole che mi hai donato
Rintocchi ed accordi che si susseguono come albatri
Misura incandescente dell’esistenza che ci accompagna

Non ho giuste risposte per te
Non ho domande ardite per il ritorno
E rimango ad ascoltare senza sosta la tua presenza

L’incedere incantato del momento
Il caldo ipnotico che mi attanaglia
Ancora imperi del suono

Il tempo nuovo
E il canto sommesso di un vento antico

14 aprile 2009

Idiota

Sono un idiota.
E non ci posso fare davvero nulla.

Mi detesto, perché vorrei essere diverso, ma so benissimo che è solo un desiderio stupido, semplicemente perché non è vero e non è possibile.

Mi sono promesso mille volte di placare l’inquietudine che mi divora, che mi ha sempre divorato. Ma è una battaglia persa in partenza, ogni volta.
E sarà ancora così per lungo tempo, nonostante gli anni passino e la gente intorno a me cambi in continuazione.

Sono un idiota perché basta una canzone, di quelle che soltanto io posso andare a scovare, di quelle che non dovrei ascoltare, per tornare nuovamente ad essere preda delle stelle danzanti.

Ed immaginare mondi, luoghi della mente e della memoria che vorrei poter realizzare , ma anche semplicemente condividere, sapendo benissimo che non è più il tempo, non ci sono spazi, non esiste persona che riesca a seguirmi.

In fondo non importa, non posso cambiare la mia natura, non posso chiedere a me stesso di essere qualcosa di diverso da quello che sono.

Regina, la cantante dei Mira mi sta accompagnando con Passerby, e intanto mi domando chi altro al mondo potrebbe comprendere che cosa sia per me anche solo questa canzone fra mille.

Sono davvero un idiota, perché continuo a scrivere e so perfettamente che vorrei scrivere tutt’altro, e più vado avanti più sorrido comprensivo della mia bugia, del fatto che abbia questa istintiva necessità di scrivere, qualsiasi cosa, tranne quello che vorrei davvero.

Forse anche io alla fine sono cambiato, un tempo avrei scritto tutto quello che sentivo, forse la sfrontatezza della gioventù, forse la forza dell’inchiostro e della carta invece che la virtuale essenza di un blog.

Sono un idiota, ma se non lo fossi non sarei vivo, e non avrei mai vissuto veramente.