26 marzo 2008

Danza notturna

Il cuore della notte, il silenzio di vetro che mi circonda.
Ed ancora musica, un passaggio nel tempo,
indelebile ed inafferrabile.

Mi osservo allo specchio, gli anni che trascorrono,
la prigione della mia parte oscura, quella che non indugia nella cattiveria,
bensì nella pigrizia, nella debolezza del momento.

Questa melodia che tocca corde inaspettate,
come se il tempo non fosse mai passato
e probabilmente non è trascorso affatto.

Entrambi imprigionati in un circolo infinito,
in cui sono rimasto solo con questo senso della distanza.
L'eco sommesso del mare che si infrange senza sosta.

Ancora la voce ipnotica, ancora riconosco queste stanze,
statue fredde coperte da drappi bianchi,
la brezza leggera lungo le scale vuote,
i miei passi che si perdono.

Il reame del sole morente, torno ad indugiare qui,
dove riconosco l'est e l'ovest.
Forse già troppo vecchio per appropiarsi nuovamente
della macchina nel giardino delle delizie arcane.

I campioni protettori della sorellanza sono tornati,
il lungo viaggio è giunto a compimento.

Non c'è più nessuno qui, a danzare nella notte.