Sono un idiota.
E non ci posso fare davvero nulla.
Mi detesto, perché vorrei essere diverso, ma so benissimo che è solo un desiderio stupido, semplicemente perché non è vero e non è possibile.
Mi sono promesso mille volte di placare l’inquietudine che mi divora, che mi ha sempre divorato. Ma è una battaglia persa in partenza, ogni volta.
E sarà ancora così per lungo tempo, nonostante gli anni passino e la gente intorno a me cambi in continuazione.
Sono un idiota perché basta una canzone, di quelle che soltanto io posso andare a scovare, di quelle che non dovrei ascoltare, per tornare nuovamente ad essere preda delle stelle danzanti.
Ed immaginare mondi, luoghi della mente e della memoria che vorrei poter realizzare , ma anche semplicemente condividere, sapendo benissimo che non è più il tempo, non ci sono spazi, non esiste persona che riesca a seguirmi.
In fondo non importa, non posso cambiare la mia natura, non posso chiedere a me stesso di essere qualcosa di diverso da quello che sono.
Regina, la cantante dei Mira mi sta accompagnando con Passerby, e intanto mi domando chi altro al mondo potrebbe comprendere che cosa sia per me anche solo questa canzone fra mille.
Sono davvero un idiota, perché continuo a scrivere e so perfettamente che vorrei scrivere tutt’altro, e più vado avanti più sorrido comprensivo della mia bugia, del fatto che abbia questa istintiva necessità di scrivere, qualsiasi cosa, tranne quello che vorrei davvero.
Forse anche io alla fine sono cambiato, un tempo avrei scritto tutto quello che sentivo, forse la sfrontatezza della gioventù, forse la forza dell’inchiostro e della carta invece che la virtuale essenza di un blog.
Sono un idiota, ma se non lo fossi non sarei vivo, e non avrei mai vissuto veramente.
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