21 marzo 2009

Frontiera

Non esiste la prova certa, ma sono convinto che qualcosa stia cambiando.
Lo sento nell’aria, ma sono certo che non sia niente che assomigli nemmeno lontanamente a quello che in questo periodo storico è il cambiamento in atto.

No, la crisi, anzi la Crisi, non c’entra davvero niente. Ciò che sta cambiando è altrove, e sfugge anche alla mia comprensione . 
A volte mi domando anche se posso in qualche modo pensare di afferrarne il significato, ma credo che sia solo una mia illusione.

Illusione, un’altra parola che nel mio immaginario porta con se un fascino potente, irrinunciabile. Non ho mai capito perché abbia per la maggior parte delle persone un’accezione negativa, come qualcosa da cui fuggire, qualcosa di pericoloso.
L’illusione è pericolosa solo se ci rende schiavi, oppure se la ricerchiamo per trovarvi rifugio. In genere rifugio da noi stessi.
L’illusione è una fonte primitiva a cui non riesco a rinunciare, perché si accompagna di visioni, di desideri, di passioni. Perché la sua essenza effimera mi rende instabile, e solo in questo modo sento di ritrovare la mia vera natura.

L’illusione è il viaggio, è la forza motrice del mio incedere, nei passaggi più difficili, fra i varchi più nascosti. E sinceramente non mi interessa nemmeno molto che le mie illusioni siano in qualche modo reali o se semplicemente svaniranno senza lasciare alcuna traccia.

Ho sempre pensato che la cosa veramente importante sia vivere le illusioni. Viverle fino in fondo. Non riesco a trovare altro modo per riuscire ad andare oltre le invisibili barriere del reale, dello stanco e incerto reale.

Il reale, un’altra prigione fatta per la schiavitù di chi vi si rifugia, anche in questo caso per fuggire da qualcosa. Senza comprendere che nemmeno in questo modo si riesce veramente a fuggire. Perché fuggire è un’arte antica, raffinata, senza compromessi e che necessita per chi la pratica una grandissima dedizione, senza incertezze.

Fuggire non è qualcosa che si inventa, si improvvisa, fuggire vuol dire avere una ragione alle spalle degna di questo nome, una sfida da cui è necessario recedere, per la propria stessa sopravvivenza. La volontà di cercare un luogo altro, dove perseguire ancora il proprio disegno.

Il reale. L’illusione. La fuga.

E la sfida. Il viaggio infinito per arrivare sempre alla frontiera, l’unica meta per cui valga veramente la pena vivere. Ed una volta raggiunta la frontiera, oltrepassarla, osservando ed apprendendo, mutazione aliena.

Il prossimo passo.

E quello dopo.

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